Dietro al confetto e alla sua tradizione, c’è una storia che proviene dai Romani. Durante i banchetti di festa come messaggio di augurio e prosperità veniva consumata della frutta secca candita molto simile ad un confetto. Fu intorno al ‘400 che dalle Indie Occidentali iniziò ad arrivare dello zucchero grezzo e sembra che proprio da quel periodo nacque l’attuale tradizione dei confetti e delle bomboniere.
L’etimologia della parola confetto, deriva dal latino “conficere” ( preparato, confezionato) che però nel Medioevo faceva più riferimento alla frutta secca ricoperta di miele.
Fu attorno al 1200 quanto i nobili iniziarono ad apprezzare mandorle, anici e frutta secca ricoperta di miele indurito. I “Signori” , amavano conservarli in confezioni finemente decorate e durante banchetti e feste a palazzo, la leccornia diventava omaggio molto gradito per i commensali.
Nella letteratura i confetti hanno avuto una storia di celebrazioni e riferimenti. Giacomo Leopardi era golosissimo di “cannellini” (confetti con all’interno un cuore di cannella) e qualcuno ipotizza che la sua morte fu causata da una indigestione di questa leccornia (seppur smentita più volte) .
Anche D’Annunzio, scrive l’ode a Re Umberto I di Savoia (Prato, Tip. Giacchetti 1879): «[…] Poi verso tardi tu m’accompagnavi alla nanna con dir: Stanotte l’angelo ti porterà chi sa che bè regali!… E mentre i sogni m’arridean soavi, tu piano piano mi venivi a mettere confetti e soldarelli frà guanciali […]».
Avremo modo di approfondire nei prossimi posto il tema CONFETTI e darvi consigli su QUANTI, di che COLORE, chi sono i PRODUTTORI ITALIANI più interessanti.